venerdì 27 settembre 2013

#ArtLab13 Cultural and creative industries and social innovations


La terza giornata dedicata al mondo dell’innovazione culturale ha visto come protagonisti una serie di professionisti  provenienti da tutta Europa i quali hanno discusso su modelli innovativi per cercare di rispondere ai problemi della società attraverso soluzioni di innovazione sociale. L’incontro, promosso dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma in collaborazione con Creactivitas (laboratorio di economia creativa dell’università di salerno) e con il sostegno dell’Ambasciata di Francia in Italia, ha cercato di dare una chiave di lettura su come poter fare innovazione sociale e culturale. Sono intervenuti a questo incontro: Daniele Del pozzo (Festival Gender Bender, Bologna) il quale ha sviluppato il tema dell’identità di genere tramite le arti recitative ( http://www.genderbender.it/ita/home.asp); Kaat Peeter (De Sociaal InnovatieFabriek, Anderlecht, Belgio) che ha proposto una “carta sociale” per categorie economicamente svantaggiate invogliandole ad una partecipazione culturale maggiore (http://www.socialeinnovatiefabriek.be/nl#sthash.jzXSySXF.dpbs); Jean Hurstel (Banlieues d’Europe, Lione) che ha lavorato su progetti per migliorare la qualità delle relazioni tra gli abitanti di quartieri “a rischio” (http://www.banlieues-europe.com/index.php?lang=fr); e Bart Tunnissen (Waag Society, Amsterdam) esponendo soluzioni per un mercato più equo. 


Per i temi che sviluppo su questo blog mi sembra giusto evidenziare quest’ultimo intervento proponendone alcuni stralci:
“Waag, istituzione che si occupa di arte scienza e tecnologie, ha realizzato una serie di progetti con tecnologie creative per le innovazioni sociali, grazie ad un team di 60 persone con diverse capacità. I progetti sono sfaccettati e con un modello di innovazione aperta e open source. […] Usiamo il potere di internet per mettere insieme tutti gli utenti della filiera dell’innovazione culturale. Nei nostri progetti coinvolgiamo artisti e anche i consumatori dei prodotti finali. Il processo di ricerca è una combinazione di arte scienza e tecnologie creando e sperimentando su questo campo, ma con l’obiettivo di creare un mercato più equo, e creando una comunità di opensource, senza dare l’illusione di cambiare il mercato internazionale.
(per meglio capire invito a visitare il sito http://www.fairphone.com e http://waag.org/nl)

Oltre a questi interventi desidero far presente un’altro seminario sull’editoria, accessibilità con l’ausilio delle nuove tecnologie. Il seminario pone l’attenzione sulle criticità e sulle potenzialità delle nuove tecnologie per la resa accessibile dei prodotti editoriali a lettori ipovedenti a partire dalla presentazione del progetto LIA (Libri Italiani accessibili http://www.progettolia.it) aprendo il confronto con i principali soggetti italiani che si occupano della diffusione accessibile della lettura.
 La discussione è mirata a un confronto su come la digitalizzazione del prodotto editoriale possa accrescere l’accessibilità della lettura, tenendo anche conto del processo in divenire dei progetti, come quello del  LIA, che hanno a che fare con una continua evoluzione delle tecnologie per un adeguamento proficuo all’usabilità reale degli strumenti.

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