giovedì 26 settembre 2013

Territori, Cultura, Innovazione. #Smartcities ad Artlab2013



















Secondo giorno di incontri a Lecce nella splendida cornice di Palazzo Turrisi dove questa mattina, Franco Bianchini (professore al Leeds Metropolitan University) ha in qualche modo sviluppato il tema del “cultural planning” in un periodo storico di grande criticità come quello odierno. Devo ammettere che non immaginavo una così grande partecipazione a questo genere di incontri ma le mie aspettative sono decisamente cambiate. 
Ma passiamo al tema centrale: quali sono le politiche culturali in un contesto di globalizzazione e di crisi come quello attuale? In un momento critico come questo dove i ricchi diventano sempre più ricchi e il ceto medio si impoverisce sempre di più, quale ruolo può assumere la cultura in un contesto del genere? In questo quadro abbastanza fosco c’è una sorta di ostilità verso artisti, giornalisti, intellettuali diventando una inconfortabile realtà (ma perche?). Questa crisi ha modificato l’approccio alle politiche culturali. C’è sempre di più una riduzione della cultura nelle politiche pubbliche. Ma ci sono anche risposte interessanti: gli esempi possono essere quelli come Liverpool 2008, Linz 2009 o Marsiglia 2013 dove, ad esempio, il problema della criminalità organizzata è provato ad essere risolto tramite la cultura. Casi italiani si possono trovare invece in  realtà come quelle dei quartieri periferici napoletani dove l’avvicinamento dei giovani a realtà culturali come il teatro ha allontanato “manodopera” dalla criminalità.
Ma al tempo stesso il Professor Bianchini ha evidenziato anche alcune criticità: c’è un problema di status politico della cultura con relativo taglio di spese per politiche culturali territoriali e al  lavoro culturale come lavoro sfruttato e poco retribuito.
Il problema principale è non tornare a un’idea di cultura per pochi continuando con strategie per coinvolgere il grande pubblico; l’uso di bilanci partecipati. INCENTIVARE LA CURIOSITA’ e creando nuove professionalità culturali emergenti.

Nel pomeriggio, invece, si è tenuta la Plenaria di Apertura nelle splendide stanze del Castello Carlo V dove varie personalità del campo della cultura, hanno evidenziato temi di forte impatto sociale spiegando il significato e l’importanza dei territori intelligenti, non solo dal punto di vista tecnologico ma anche culturale.
Devo ammettere che, per passione personale  verso tutto ciò che riguarda i Paesi Bassi, la presenza del vice ambasciatore dell’Olanda Joost Klarenbeek, è stata di grande rilevanza. Klarenbeek ha evidenziato con orgoglio la partecipazione della delegazione olandese alla rassegna di ArtLab13. L’Olanda dà grosso risalto e importanza al tema della cultura come uno dei nove settori chiave dell’economia. “Il dialogo con l’Italia nel campo culturale è una delle nostre priorità. É importante fare esperienze e nuove collaborazioni ed è per questo che siamo qui” . Queste sono alcune delle dichiarazioni del vice ambasciatore.
Sono seguiti gli interventi di Luca Bergamo (di Culture Action Europe), Airan Berg (http://youtu.be/8Jg36KTTnvE qui una breve intervista), Silvia Godelli (Assessore Mediterraneo, Cultura, Turismo Regione Puglia) e Alessandro Delli Noci (Assessore alle politiche giovanili)

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